automobile

 

Dopo “Astrofolk” (2007) e “ManìnBlù” (2011) arrivano “Le canzoni dell’automobile”, dieci nuove tracce che rappresentano un’ideale colonna sonora per un viaggio di liberazione e consapevolezza.  Lo stile spazia senza troppi problemi di coerenza con l’intenzione di creare canzoni credibili e godibili, in un’attuale prospettiva di “musica d’autore mediopadana”.   Prodotto editorialmente da Edicta – con l’imprimatur della Rigoletto Records – dal punto di vista artistico è un’autoproduzione guidata da Enrico Fava: il mix e mastering sono curati da Dario Casillo (collaboratore, tra gli altri, di Samuele Bersani) e Giovanni Pigino, tecnico del suono che ha curato la registrazione. Ospiti di grande livello: Gabriele Fava al sax, Andrea Chezzi al clavicembalo (che ci offre una deliziosa passacaglia di sua composizione, sul tema dei Golenali), Nicholas Harris Forlani alla fisarmonica.

ManìnBlù – Le canzoni dell’automobile (2015)

  1. Start
  2. La canzone dell’automobile
  3. Giostra di luce
  4. Satiro
  5. Lo sconosciuto
  6. Golenali
  7. Passacaglia sui golenali
  8. Stasera portami a suonare
  9. Parallelo oltre
  10. Tutte le canzoni di questo mondo
  11. Lunga vita Giuda
  12. Viaggio verso lo spareggio
  13. Stop

 

La canzone dell’automobile

Presa d’aria Piena estate
Sale il tempo Vedi il mare
Scorda il blues Te lo puoi scordare
Parte il giro scuro delle _ notti più amate

Abbassi il vetro Presa d’aria
Grano biondo Fumo a fondo
Stagione millenaria Millenaria
Stagione millenaria
Entra acqua Risucchia sole
Il lungo e caldo pomeriggio
Evapora Esiziale Riviera sottosale

Bicchiere in ghiaccio, sottosera
Un giro ancora poi si decolla

E tu fammi salire
Ti prego tu fammi salire
Fino a salpare
Fino a sparire
Fino a scomparire

Prendo l’aria sangue sale
Ad occhi chiusi sogno il mare
Eppure è qua a fianco strada
Ma io lo voglio
Lo voglio sognare
Io ti voglio
Voglio sentire

Tu che sai guidare
Tu che vuoi fumare
Troppi infiniti possono far male
Tu che sai guidare
Tu che vuoi fumare
Troppi infiniti possono far male

Vai da Dio, tienimi con te Fino alla fine _ di questo amore
Vai da Dio, tienimi con te Fino alla fine _ di questo amore

 

Giostra di luce
Sole che sale in collina
Gente esce presto per prendere l’onda
L’onda di luce che invade
I borghi e tutta la valle feconda

Antonio attraversa la strada
Sua mamma gli urla di stare più attento
Il suv della nuova arricchita
Lo sfiora quasi e lo pettina il vento

La fiorista ha trovato un amante
Tra gli alieni del bosco di fronte
Lui l’aspetta alla sera e sta in posa
Lei sfiorisce come la sua rosa

Santi e Sante di Dio
Gnomi e folletti e fate
Fate i nomi che volete
Ma giratemi al largo _ e non fate il mio

La nuvola radioattiva
Passa oggi alle 12e30
Bambini all’uscita da scuola
Copritevi bene _ che non vi spaventa

Una nuova cioccolata
Combatte il cancro e migliora l’umore
Ho visto suore che la regalavano
La valle ora è piena di stupore

La Proloco ha bandito un concorso
Chi gli porta la pelle dell’orso
Ha diritto ad un giro di giostra
E la bestia viene messa in mostra

Uomini e Donne di Dio
Miracoli e miracolate
Gridate i nomi che volete
E se proprio volete, fate anche il mio

Santi e Sante di Dio
Gnomi e folletti e fate
Fate i nomi che volete
E se proprio volete, fate anche il mio

Sole che sale in collina gente esce presto per prendere l’onda
L’onda di luce che invade L’onda di luce che invade
Sole che sale in collina gente esce presto per prendere l’onda
L’onda di luce che invade L’onda di luce che invade L’onda di luce

 

Satiro

S’aggira lento, s’aggira lesto
Satiro
S’aggira lento, s’aggira lesto
Nel bosco
Mitico
Sotto uomo semi dei
Soprattutto voglio lei
Subito
Calciatori attori
consulenti intermediari
Girano
Voglio tutto voglio lei
Superuomo semidei
Si fottano

S’aggira lento, s’aggira lesto
Ti prende contro, colpisce sotto
Satiro
Satrapo
S’aggira dentro, si muove lento
Lavora ai fianchi del godimento
Sudicio
Satiro
Sottovetro non ci stai
Soprattutto se c’è lei
Sgomito
Architetti macellai
Professori semidei
Vomito

S’aggira lento, s’aggira lesto
Arriva tardi, finisce presto
…satiro, satiro, satiro!

 

Lo sconosciuto

Io non sono uno _ per te io sono niente
Ti posso solo offrire questo amore trasparente
Io non sono vero _ per te vado nel vento
Ti posso solo dare questo abbraccio da straniero

Ti ho amata all’infinito Ti amo ancora tanto
Sei stella del mattino Sostanza del mio canto
Stanotte ti ho sognata Sedevi sulla sabbia
Lo specchio dei tuoi occhi Quei fuochi in lontananza
Quello era tutto _ e io l’ho raccolto
Nascosto nella stanza
e pianto nel cuscino

Io non sono uno _ per te io sono niente
Ti posso solo offrire questo amore trasparente
Io non sono vero _ per te vado nel vento
Ti posso solo dare questo abbraccio da straniero

Ti cerco ancora fuori Io ti ho sempre cercata
Sei ombra nella sera La mia musa malata
Stanotte ti ho rivista Sedevi nella piazza
Lo specchio dei tuoi occhi Brillava in lontananza
Quella luce era tutto _ la guida e l’abbaglio
Io ne rimanevo cieco
Convinto del mio sbaglio

Io non sono uno _ per te io sono niente
Ti posso solo offrire questo amore trasparente
Io non sono vero _ per te vado nel vento
Ti posso solo dare questo abbraccio da straniero

Sei il polline dei fiori _ per te vago nel vento
Ma io so riconoscerti
Tra dieci, mille, cento
Sei il polline dei fiori _ per te vado nel vento
e io saprò raccoglierti
nel tempo del tramonto

 

GOLENALI

Semina il vento, vulcano brado
Stirpe di stinchi, dal collo duro
Uomini inutili se contenuti
Vivono circhi a cerchi involuti

I GOLENALI GOLENALI GOLENALIGOLENALIGOLENALIGOLENALI

Santa vertigine da bicicletta
Fuga nel vortice della tua ebrezza
Donne che invocano la serpe verde
Femmine avide evocan’Eva

Scuola cattolica a risanare
Orde di zingari civilizzare
Comune stitico a sanzionare
Quello che nessuno sa raddrizzare

I GOLENALI GOLENALI GOLENALIGOLENALIGOLENALIGOLENALI
I GOLENALI GOLENALI GOLENALIGOLENALIGOLENALIGOLENALI
I GOLENALI GOLENALI GOLENALIGOLENALIGOLENALIGOLENALI

 

Stasera portami a suonare

Sono figlia della terra
allevata in un’auto
che mi ha portato a suonare
in ogni locale
e ti ringrazio
perché mi hai portata
in ogni locale

Fratello timido,
dagli occhi di bosco
non mi hai mai tradita
quando mi hai portata
a suonare, in ogni locale
quando mi hai portata
a sognare, nelle sere d’estate

Io sono figlia di questi tempi
la crisi del 29
ci ha fatto meno male
e io ringrazio la fame
che mi ha portato a suonare
in ogni locale

Sorella avida, dagli occhi foschi
non ti ho mai tradita
quando ti ho trovata
a seguirmi, e sentirmi cantare
in ogni locale
quando ti ho portata con me
a suonare, in ogni locale

Io sono figlia di questa terra
non amo questa pace
e odio ancora
Odio la guerra

Ti prego, stasera portami a suonare

Ti prego, stanotte portami a vagare

Ti prego, stasera portami a sognare
come un tempo nelle sere d’estate.

 

Parallelo oltre

Canestri di paglia ondulati dal vento di mezzanotte
Su tavoli illuminati da lenta lucerna ancestrale
Piatti di carta sventrati
dall’ultimo assalto brutale
Voci di notte a risuonare

Nott’estiva non te ne andare
Senza lasciarmi un bicchiere di rum
Notte attesa, no, non fuggire
Senza bruciare almeno un falò…
Notte umida non perdonare
lasciami addosso un po’ di raffreddore
E’ estate piena ma sembra invernale
Quel gelo che sento lì in fondo al cuore.

Fumo il mio sigaro triste
contento di esser cubano
Svincolato alfine da ogni
confine un po’ troppo padano
Lucidamente assopito sto
pensando per dove partire
Sfiorisco nell’unico dove
del mio infinito migrare
Con un sentimento indefinito
mi trovo nel giusto mezzo del mare

Circondato da un nero oceano
limpidissimo bagno di stelle

Nott’estiva non te ne andare
Senza lasciarmi un bicchiere di rum
Notte attesa, no, non fuggire
Senza bruciare almeno un falò…

Eccomi qui al cospetto del Padre
mi sento ascoltato dall’immenso
mi piace star qui potrei anche morire
…accolto dalle correnti
nel cosmo farmi assorbire…

 

Tutte le canzoni di questo mondo

Stanotte è come se avessi scritto
Tutte le canzoni di questo mondo
Stanotte è come se dovessi scrivere
Tutta la vita in una canzone

Stanotte ho un contratto da onorare
Con tutte le persone di questo mondo
Stanotte una canzone mi verrà a visitare
Come tutte le notti di ogni giorno

Stanotte ho un’esigenza da ascoltare
Davanti al pianoforte del mio soggiorno
Stanotte ho una richiesta da soddisfare
Come un deejay sentimentale…

Canto arresa all’evidenza della grazia
Dopo essermi arresa all’invadenza della vita

Stanotte ho una favola da raccontare
al Re bambino di questo mondo
Stanotte ho un blues da risuonare
Al lupo cattivo affamato povero mondo

Stanotte ho note da ricomporre
Di tutte le canzoni di questo mondo
Stanotte ho un diritto da non violare
Rispetto al mistero di questo mondo

Stanotte ho un pensiero da dedicare
All’ultimo ribelle di questo mondo

Stanotte ho una preghiera da affidare
All’ultimo Dio rimasto al mondo

Canto arresa all’evidenza della grazia
Dopo essermi arresa all’invadenza della vita
Canto arresa all’evidenza della grazia
Dopo essermi arresa all’invadenza della vita
Canto arresa all’evidenza della grazia
Dopo essermi arresa all’invadenza della vita

Stanotte è come se avessi scritto Tutte le canzoni di questo mondo
Stanotte è come se avessi scritto Tutte le canzoni…
Stanotte è come se avessi scritto Tutte le canzoni di questo mondo
Stanotte è come se avessi scritto Tutte le canzoni…

Come un dj sentimentale, come un dj sentimentale, come un dj sentimentale
Come un dj sentimentale, come un dj sentimentale… come un dj sentimentale.

 

Lunga vita Giuda

Se non ci fossi stato tu
Sarei meno cristiano
Se tu non fossi stato tu
Giuda andrebbe inventato

Come Dio ha inventato Satana
dal suo stesso costato
Come Dio ha lasciato fare
a Erode e Pilato

Lunga vita allora
Lunga vita Giuda
Lunga vita al mistero
Di un tradimento virtuoso
Lunga vita allora Lunga vita Giuda
Lunga vita all’albero
Lunga vita alla croce …e a questo smarrimento atroce

Se non ci fossi stato tu
Chi avrebbe avuto il coraggio
Se non tu in questo giorno sfatto
Trafitto da un ultimo raggio

Forse Dio ha voluto questo
Come un pegno rimandato
Forse Dio l’ha richiesto a voi
quella notte, nell’orto stralunato

Lunga vita allora Lunga vita Giuda
Lunga vita al dolore
Di un pentimento banale
Lunga vita allora Lunga vita Giuda
Lunga vita alla croce, per ogni presunto peccato
Lunga vita all’albero che ti ha incrociato

E infine, Giuda caro
Se, non tu un altro è sicuro
Che tanti dopo di te Hanno ucciso altri re
Lunga vita allora, alla morte prematura
di ogni Cristo esaltato
con sogni troppo grandi
per non finire a terra, umiliato, colpito, inanimato

 

Viaggio verso lo spareggio

Abbiamo giornate di pioggia
Aperture di credito
Sportelli in faccia, abbiamo
Capito poco nel merito (e del merito)

Abbiamo viaggi in autostrade
Passaggi di casello
Porte aperte d’emergenza, abbiamo
Cieli a dirci… che bello!

Moneta non ho moneta
Finita la moneta
Dammi la tua scheda presto
Fai alzare la sbarra
Facci fuggire
Fuggire dove

Abbiamo una scorta di sogni
Da scartare senza colpa
E bistecche di gran vita, abbiamo
Da gustarne la gran polpa

Abbiamo un custode al cimitero
Chiusure di locali
Donne senza più pazienza, abbiamo
Perso ma non dirlo, perciò

Segna presto, in contropiede
Taci e cacciala dentro… cazzo!
O fammi segnare presto, presto

Che noi presto vinceremo e noi in fondo vinceremo
E noi tutti vinceremo, lo spareggio col destino
Che noi presto vinceremo e noi folli vinceremo
E noi tutti vinceremo, lo spareggio col destino
Che noi presto vinceremo grande stirpe di perdenti
E noi infine vinceremo, lo spareggio col destino
Che noi presto vinceremo e noi in fondo vinceremo
E noi tutti vinceremo, lo spareggio col destino
Che noi presto vinceremo e noi folli vinceremo
Che noi tutti vinceremo, lo spareggio col destino
Che noi presto vinceremo e noi tutti vinceremo
Si noi infine vinceremo, lo spareggio col destino